LA VOCE DEL SENTIERO
Lo spettacolo nasce dallo sforzo narrativo di utilizzre la cultura popolare come ultimo strumento per potersi orientare nel presente. Tre personaggi sperduti nei boschi. La loro memoria offuscatadal tempo. Tutto lascia presagire che siano destianti a vagare nei boschi per sempre. Durante il loro percorso ritroveranno una direzione.
Regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Francesco Petretto
Stefano Petretto
Collaborazione drammaturgica: Renata Molinari
Disegno luce: Emilio Foddai
CICATRICI
E’ uno spettacolo che parla delle origini del male traendo spunto dal racconto dell’uccisione di Abele da parte di Caino. Tre personaggi in scena, legati fra loro da legami di sangue, raccontano, indipendentemente l’uno dall’altro, le vicissitudini della loro vita. “Cicatrici” racconta di quelle ferite della vita che non si rimarginano, del dolore e dell’umiliazione, dello sforzo sovrumano che l’uomo compie per sopravvivere ai propri errori e all’orrore delle conseguenze, un tentativo di far prevalere nelle scelte l’amore e avviare un processo di speranza per le generazioni future. Lo spettacolo trae i tre personaggi protagonisti dal romanzo di Steinbeck “La valle dell’Eden” estrapolandoli dal loro contesto e proiettandoli in uno spazio fra il reale e l’onirico, dove la cornice è ancora una volta il villaggio globale.
Regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Francesco Petretto
Stefano Petretto
Collaborazione drammaturgica: Renata Molinari
Disegno luce: Emilio Foddai
TZIA BIRORA
Racconta dello spirito di un ‘anziana donna sarda, che vaga per la sua antica casa illudendosi d’essere viva, esplorando gli oggetti che gli erano appartenuti e che più non riconosce: le antiche gonne sarde, i grembiuli, le maschere del carnevale, i cestini, i legumi e la frutta che vendeva. Pian piano affiorano i ricordi: la nonna, la sua giovinezza, il parto, il marito morto, la vedovanza. Lo spettacolo è un lavoro sulla memoria: memoria personale , memoria storica e memoria etnica. Il suo linguaggio è puramente gestuale e poggia su musiche che scorrono e lo accompagnano. Volutamente non sono usate parole: la voce è usata esclusivamente nei canti tradizionali o in suoni.
Regia: Romano Foddai
Attori: Maria Paola Dessi
Fonica: Stefano Petretto
Disegno Luce: Emilio Foddai
Spettacolo ambientato in un condominio dentro il quale due personaggi, divisi da una parete, si ritrovano a dialogare: la prima un insegnante anziana ormai in pensione, il secondo un giovane di belle speranze che ristruttura da se la sua nuova casa creando notevoli fastidi al tranquillo riposo dell’anziana donna.Tutto accade in una notte. Affiorano alla mente rivolte nelle carceri, speranze e aspettative dopo il crollo del muro di Berlino, il barricarsi delle persone per difendersi dagli altri, i muri come simbolo delle spaccature e separazioni in seno alle famiglie. I temi dello spettacolo riflettono una condizione umana di scottante attualità.
Regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Stefano Petretto
Collaborazione drammaturgica: Renata Molinari
Disegno luce: Emilio Foddai
LA VOCE DEL SENTIERO
Tre personaggi sperduti nei boschi. La loro memoria offuscata, una fuga precipitosa. Smarriti e destinati a vagare per sempre. I ricordi iniziano a riaffiorare riportandoli alle esperienze dell’infanzia. Li guida la memoria collettiva di un popolo e dei loro antenati. Sarà l’antica saggezza del canto ad aiutarli per potersi orientare. Sullo sfondo i danni della miseria, le lacerazioni dell’infanzia abbandonata, l’eco delle distruzioni della guerra.
Regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Stefano Petretto
Francesco Petretto
Collaborazione drammaturgica: Renata Molinari
Disegno luce: Emilio FoddaPER I PIU’ PICCOLI
IL VIAGGIO DI DOROTHY /dal racconto di L.Frank Baum
Il fascino di questo classico per l’infanzia, Il mago di Oz, divenuto famoso in tutto il mondo, sta nel suggestivo candore e nella straordinaria forza delle situazioni, avvincenti e immerse al tempo stesso in una delicata atmosfera di sogno.
Regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Francesco Petretto
Stefano Petretto
Collaborazione drammaturgica: Renata Molinari
Disegno luce: Emilio Foddai
NONNINO RACCONTAMENE UN ‘ALTRA
Un viaggio animato attraverso l’uso di libri fantastici di avventure, favole, storie popolari e racconti ricchi di emozioni. Esploriamo il mondo della lettura per l’infanzia e non, con le animazioni dei personaggi e delle scene attraverso l’uso delle voci e delle azioni. Attraverso l’utilizzo di libri burattino ( con personaggi incorporati) giocheremo ad inventare storie creando momenti di interazioni esilaranti tra i bambini.
Regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Stefano Petretto
Disegno luce: Emilio Foddai
PEPITO
Attraverso il linguaggio dei libri, delle maschere e dei burattini, della musica e dell’arte degli attori, lo spettacolo trasmette ai bambini valori universali, senza rinunciare per questo al divertimento e alla risata.
Nello spettacolo vengono raccontate quattro storie.
La prima La montagna e il topo, tratta da un racconto di Antonio Gramsci, riguarda il tema della devastazione della natura ad opera dell’uomo e delle nefaste conseguenze che ne susseguono; a questo racconto è legata la speranza di un possibile e rinnovato rapporto tra uomo e natura.
La seconda Il panettiere d’oriente, tratta dell’avidità di un panettiere e di un giovane viaggiatore che per difesa ricorrerà a un saggio giudice.
La terza La zuppa vegetariana, ha per protagonisti un lupo diventato vegetariano, alle prese con gli animali di un villaggio.
Nell’ultima storia Lavarsi i denti tre volte al giorno, due bambini pestiferi devono vedersela con la vecchia e perfida strega Denti di Ferro.
Scrittura scenica e regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Stefano Petretto
Francesco Petretto
Disegno luce: Emilio Foddai
BURATTINO BAMBINO
Lo spettacolo trae spunto dalla famosissima storia di Collodi “Pinocchio”. Linguaggio adatto ai bambini ma che strizza l’occhio anche al mondo degli adulti che si lasciano conquistare dalla ilarità delle battute ispirate all’attualità. I personaggi sono immediatamente riconoscibili, anche rispetto alle qualità positive o negative che incarnano: Geppetto rappresenta l’amore paterno; il Grillo la coscienza; la Fata turchina la dolcezza e il perdono; il gatto e la volpe riflettono gli effetti dell’avidità e rivelano quelli di una mal riposta fiducia.
Scrittura scenica e regia: Romano Foddai
In scena: Maria Paola Dessì
Stefano Petretto
Francesco Petretto
Disegno luce: Emilio Foddai
LA PRINCIPESSA DELLE NUVOLE (PROSSIMAMENTE)
SPETTACOLI FUORI PRODUZIONE
A.G. (Antonio Gramsci)
Agamennone
BARBETTA Lo spettacolo è nato da una lunga attività di ricerca nel campo dell’animazione e dello spettacolo comico, sviluppando nel proprio laboratorio esperienze di lavoro avute con artisti comici quali il mimo francese Yves Lebreton e il mago-mimo Bustric.
Queste esperienze hanno permesso di sviluppare lo spettacolo Barbetta in una direzione teatrale completa sui linguaggi espressivi di base come quello mimico-gestuale, l’elaborazione e utilizzo dei testi, e la realizzazione e uso del Teatro dei Burattini.
Barbetta è un lavoro comico rivolto ai bambini e agli adulti. La storia si sviluppa intorno a dei personaggi (Adalgisa e Guadalberto) che tentano di presentare lo spettacolo del “Teatrino dei Burattini”, ma vengono invischiati in un gioco di divertente dispetti.
Coefore
Don Chisciotte
Erinni
Faust
Finchè la barca va
Grazianeddu (1993)
Il Dono
Il Grande Viaggio (2016)
La Casa dei Contadini (1996) Lo spettacolo rappresenta il punto terminale di un lavoro di ricerca che è partito da una serie di improvvisazioni sul tema della terra madre, da una caratterizzazione di personaggi basata sul racconto “i contadini” di Cechov, e alcune ricerche sul campo compiute sul Carnevale tradizionale di Orotelli. La rielaborazione di queste improvvisazioni ha costituito un corpo strutturato, all’interno del quale si è intessuto una scelta drammaturgica costituita da un insieme di narrazioni basate su alcune leggende della tradizione popolare sarda. Attori: -Maria Paola Dessi -Domenico Soggia -Federico Demontis -Marco Demurtas (Sostituito in questo spettacolo da Romano Foddai) Lo spettacolo cerca di gettare lo sguardo su un mondo fatto d’estrema povertà, pieno di superstizioni e verità sommerse che tentano in qualche modo di spiegare alcuni avvenimenti dolorosi e paradossali della vita, quali la morte delle donne durante il parto o l’antica usanza dell’uccisione dei vecchi.
I contadini, i personaggi dello spettacolo, vivono in una sorta di bestialità, in simbiosi con la loro terra e i loro animali che li trasfigurano, e li rende simili alle bestie che allevano. Conferendo l’opposta caratteristica di umanità alle bestie. La situazione di violenza che ne scaturisce, pur nella sua crudezza e crudeltà, non appare gratuita ma rimanda ad una condizione oggettiva di una legge di natura che governa la sopravvivenza. Lo spettacolo è andato in scena a Sassari, Orotelli, Ossi, Ardauli, Oliena, Sarule, Cagliari. Inoltre è stato presentato a Paglietta durante la rassegna teatrale “Teatri del Mediterraneo”, ad Urbino all’interno della rassegna teatrale “Ombre, Tracce, Evanescenze”, a Perugia all’interno della rassegna di teatro da camera” Indizzi 1997”, a Verona presso il mercato Cerasicolo di Negrar, a Sant’Arcangelo di Romagna durante il “Festival Internazionale del teatro di Piazza”. Inoltre è andato in scena a Malta (La Valletta) e in Germania (Berlino e Colonia) durante il festival “Werkstatt der Kulturen”.
La finestra dalle gialle losanghe (1989)
La nave dei Folli
La ribellione dei giocattoli
La sua fine, il suo principio
L’eco dell’inferno (1993)
Lisistrata
Medeamaterial (2000)
Lo spettacolo è la messa in scena di tre brani da Heiner Müller : RIVA ABBANDONATA, MEDEAMATERIAL, PAESAGGIO CON ARGONAUTI. Nell’introduzione l’autore parla delle persone sconosciute che muoiono in guerra. Sullo sfondo dell’orrore c’è Medea col fratello straziato fra le braccia. La rilettura del mito di MEDEA da parte di Müller, consente un interpretazione aperta e attualizzata del personaggio. Chi è Medea oggi? Teatro S’Arza ha cercato delle risposte sviluppando il tema dell’esilio, pensando a quelle persone che sono costrette ad emigrare in Europa, per via della guerra, e anche a tutti quei profughi che hanno raggiunto l’Italia, fuggendo dalla guerra in Kossovo. Forse Medea può essere vista in una di quelle donne che arrivano in Europa con l’illusione di potersi costruire una vita migliore. E’ stata fatta la scelta d’intrecciare i tre racconti dandone un illustrazione simultanea. Attori: Maria Paola Dessi Domenico Soggia Regia: Romano Foddai
Menecmi
Metamorphosis
NUR-Il mondo delle janas (1990)
La vicenda narra di un amore impossibile fra un ragazzo e una fata appartenente al mondo delle janas, che vivono in una loro dimensione ultraterrena senza poter più avere contatto con gli uomini. Lo spettacolo è una metafora di questa impossibilità di unire due universi necessari e allo stesso tempo inconciliabili. L’uomo è condannato a subire il rapporto col mondo e con la propria finitezza, alla disperata ricerca di una liberazione attraverso l’amore, contro l’odio e le forze oscure che soffocano e inaridiscono i rapporti umani.
Regia: Romano Foddai Testo: Leonardo Sole Consulenza Antropologica: Italo Sordi Consulenza Drammaturgica: Renata Molinari Attori: Livia Tedde Caterina Maria Paola Dessi Angelo Romano Foddai Vittoria Sabatini Cinzia Cocco
Orestea
Procurade ’e moderare- I moti angioini del Capo di sopra
Sassari sotto assedio
Satiricone
Sogno di una notte di mezza estate
Una scala per la luna
Veglie notturne
Yes will dream it